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sabato 6 aprile 2019

Per ‘Re: act’ e in collaborazione con il TSU, allo Zut il 7 aprile andrà in scena SCHIFO di Robert Schneider

FOLIGNO – 'Schifo' di Robert Schneider, tra immigrazione e rapporti d’odio andrà in scena domenica 7 aprile alle 18.15, allo Zut di Foligno, per la stagione teatrale ‘Re: act, domande
e risposte del teatro contemporaneo’. Lo spettacolo,
per la regia di Antonio Bannò, è vincitore del Premio Scintille 2018. Questo appuntamento in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria, sarà arricchito dal progetto di incontri fra artisti e spettatori a cura di Teatro Critica.
Una lancinante e lucida accusa, questo monologo scritto quasi venticinque anni fa dal drammaturgo austriaco Robert Schneider, in cui viene messa sotto i riflettori una società marcia, che invece di accusare se stessa non esita ad attribuire agli altri, a quelli che non le appartengono, agli Stranieri, la colpa della propria profonda sporcizia. Uno spettacolo che parla principalmente di immigrazione, di rapporti d’odio tra popoli con diverse culture che si trovano costretti a coabitare, di xenofobia. Ma non è solo questo. Schifo ci racconta la situazione dell’Uomo solo ed emarginato in un Mondo che gli è tanto natio quanto estraneo, tanto indispensabile quanto avverso. La messa in scena comincia ben prima dello spettacolo, con un uomo che si aggira mesto per il foyer, cercando di vendere le sue cinquanta rose. Quell’uomo è lo stesso che il pubblico ritroverà poco più avanti in una posizione differente, seduto davanti al pubblico a parlare come se guardasse nello specchio. Un monologo più che intimo, un soliloquio con se stessi alla ricerca di una risposta, di una giustificazione alla miseria che ci circonda. Un viaggio nella mente colpevole di un uomo innocente.
Un uomo, interpretato da Kabir Tavani, entra in scena da solo e si siede davanti a uno specchio immaginario; accanto a lui un vaso pieno di rose rosse. Comincia a parlare. Dice di chiamarsi Sad, ma forse mente. Dice di essere un disertore iracheno, partito da Basra e arrivato in una sconosciuta cittadina della Germania per studiare la filosofia occidentale. Oggi vive in uno squallido appartamento con il suo amico egiziano Nabil ed è un immigrato illegale, come ce ne sono tanti. Ogni sera percorre a piedi dodici chilometri, entra in cinquantotto locali e cerca di vendere le sue cinquanta rose rosse. Lo fa per sopravvivere. Ama la lingua del paese che lo ospita, ama i suoi artisti e i suoi pensatori. Eppure tutto quello che della Germania lo aveva affascinato e che aveva studiato in Iraq, qui non gli serve a niente. La lingua che sente parlare non è quella che ha apprezzato e immaginato: è zoppa, imbestialita. E così pure la società in cui è venuto a vivere è zoppa e imbestialita. La colpa non può che essere sua e di tutti quegli stranieri, immigrati regolari e irregolari, che come lui ogni giorno infangano e insudiciano questa terra tanto grande. Se lo sente ripetere e ci crede, alla fine. Ci crede così tanto da dire al suo pubblico come trattare quali come lui, arriva perfino ad urlarglielo. Non può fare altro che mettersi dalla parte degli xenofobi, degli uomini e delle donne occidentali dai capelli chiari e dalle mani bianche che loro malgrado devono tollerare la presenza di Sad e degli altri inutili parassiti, violenti, incivili e buoni a nulla. Lui l'extracomunitario, lo straniero che vende rose ai quarantenni tedeschi, non è degno di sedersi sulle panchine tedesche, non è degno nemmeno di usare i gabinetti pubblici tedeschi. È sporco, qualcosa che fa schifo, che insozza e va disprezzato, insultato, lavato via, eliminato, ucciso. Sad è un vigliacco, assuefatto all’inferiorità di cui si sente costantemente accusato e disposto a tutto per di trovare il suo posto in un mondo che lo emargina, ma nel frattempo continua a sfruttarlo.

Per prenotazioni: biglietteria@teatrostabile.umbria.it
Tel. 07557542222 (giorni feriali dalle 16 alle 20). (biglietto intero € 10, ridotto € 7).
Per maggiori informazioni BIGLIETTERIA ZUT – (orario 15-18)
t. 389 0231912; spaziozut.organizzazione@gmail.com - spaziozut@gmail.com
www.spaziozut.it

venerdì 30 novembre 2018

La stagione del Teatro Subasio di Spello aprirà giovedì 6 dicembre. Tra i protagonisti Paolo Sassanelli, Ascanio Celestini, Mario Perrotta, Michela Murgia

SPELLO - Paolo Sassanelli aprirà giovedì 6 dicembre la stagione 2018-2019 del Teatro Subasio organizzata da Fontemaggiore Centro di Produzione Teatrale con il contributo del Comune di Spello,  Regione Umbria e Ministero per i Beni e le Attività Culturali. 
Ascanio Celestini
Lo spettacolo dal titolo “La leggenda Paganini” grazie anche alla presenza di Davide Alogna al violino e Giulio Tampalini alla chitarra, porta in scena la “vita spericolata” e la musica straordinaria di un uomo che è diventato leggenda: Nicolò Paganini.
Seguirà il 14 dicembre Daniele Aureli, un bravissimo giovane attore umbro che racconta una storia di nuvole tossiche e di amianto, a pochi passi da noi. Lo spettacolo, “Teoria del cracker”, è un inno alla vita tra rabbia e poesia.
In programma per il 22 gennaio un ospite che ha fatto la storia del piccolo palcoscenico del Teatro Subasio, Ascanio Celestini con “Pueblo”, seguito il 3 febbraio da un altro protagonista d’eccezione del teatro italiano, Mario Perrotta, che in “Odissea” ci regala  un’interpretazione scoppiettante tra musica, avanspettacolo, racconto e danza. 
Mario Perrotta
Il 12 febbraio avremo l’atteso ritorno sulla scena di Davide Enia, attore teatrale e scrittore di successo. Dal suo libro “Appunti per un naufragio”, Enia dà corpo e voce alla sua Sicilia, a Lampedusa, ai migranti. Spettacolo surreale e comico sarà invece “Dialoghi degli dei” de I sacchi di sabbia in programma il 9 marzo. 
Il 16 marzo Michela Murgia, popolare scrittrice sarda Premio Campiello per Accabadora, interpreta il suo ultimo provocatorio romanzo “Istruzioni per diventare fascisti”. Lo spettacolo sarà preceduto da un incontro con l’autrice all’interno della rassegna Passaparola organizzata dal Comune di Spello. 
Il 29 marzo da non perdere “Non è ancora nato” di Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani: un emozionante spettacolo sul rapporto tra una figlia e un padre che conferma la qualità di due artisti umbri ormai affermati in tutta Italia. 
Il 13 aprile (fuori abbonamento) “Caino”,  un’affascinante lettura concerto presentata da Massimiliano Burini e Gianfranco De Franco. Si chiude il 4 maggio con “L’ascensore”, un musical ad alta tensione ricco di suspence e romanticismo, premiato come miglior musical off spagnolo 2017, con la direzione musicale della folignate Eleonora Beddini.
Di seguito video tratti dagli spettacoli della stagione

LA LEGGENDA PAGANINI, 6 DICEMBRE

ODISSEA, 3 FEBBRAIO

PUEBLO, 22 GENNAIO

ISTRUZIONI PER DIVENTARE FASCISTI, 16 MARZO

TEAORIA DEL CRACKER, 14 DICEMBRE

DIALOGHI DEGLI DEI, 9 MARZO

Per informazioni, abbonamenti e prenotazione spettacoli contattare Fontemaggiore tel. 075 5286651 – 075 5289555 o www.fontemaggiore.it 
Il costo del bilietto intero è di 15 euro e ridotto di 12. L'abbonamento a 9 spettacoli intero è offerto a 99 euro e ridotto a 78.

mercoledì 26 settembre 2018

Tutte le ‘Visioni’ di Young Jazz per la 14/a edizione del festival. Dal 4 al 7 ottobre 2018 a Foligno, concerti, spettacoli, jam con interpreti talentuosi e “visionari” del jazz italiano: Quintorigo, Roberto Gatto Quartet, Aparticle, Tommaso Perazzo Trio, quintetto Clock’s Pointer Dance, Simona Severini.  Incontro anche tra reggae, jazz e afrobeat con The Maghreban, eclettico produttore londinese.

FOLIGNO – È ancora una volta uno sguardo ampio ed intenso quello di Young Jazz Festival, in programma a Foligno da giovedì 4 a domenica 7 ottobre 2018 tra concerti, spettacoli, jam, mostre e degustazioni. Quattordicesima edizione per un festival dal forte valore culturale, musicale e sociale e che quest'anno ha scelto il tema ‘Visioni’ come fil rouge dell’edizione 2018: una serie di concerti di giovani e talentuosi musicisti jazz, alternati a film, sul tema dell'ascolto e delle varie tipologie di visioni della musica.
Per l'edizione 2018, il festival propone una line-up che mette insieme interpreti talentuosi e “visionari” del jazz italiano che animeranno i luoghi più suggestivi della città umbra (Spazio Zut, Spazio Astra, Auditorium Santa Caterina, Auditorium San Domenico, Serendipity, Relais Metelli). Anche con la programmazione di quest’anno, pertanto, YJ continua a puntare su musicisti giovani e italiani, con un risvolto di forte carattere innovativo e di sostegno alle nuove generazioni. Tra i protagonisti quindi ci saranno: Aparticle (Michele Bonifati, Giulio Stermieri, Ermanno Baron, Cristiano Arcelli), Francesco Ponticelli che con il progetto ‘Big Mountain, Small Path’ chiama a raccolta Daniele Tittarelli, Alessandro Presti, Stefano Carbonelli, Enrico Zanisi, Enrico Morello; Tommaso Perazzo Trio (Perazzo, Marco Zenini, Marcello Cardillo); il quintetto Clock’s Pointer Dance (Paolo Malacarne, Andrea Catagnoli, Andrea Baronchelli, Michele Bonifati, Filippo Sala); Simona Severini Solo (voce e chitarra). Incontro anche tra reggae, jazz e afrobeat con The Maghreban, eclettico produttore londinese.
Senza dimenticare chi mantiene una freschezza musicale anche dopo anni di esperienza come Roberto Gatto, al festival con il quartetto (Alessandro Presti, Domenico Sanna, Matteo Bortone) e i Quintorigo (Valentino Bianchi, Gionata Costa, Andrea Costa, Stefano Ricci, Alessio Velliscig, Simone Cavina). Ed infine, il ritorno del progetto che caratterizza di più lo spirito sociale di Young Jazz: la Liberorchestra diretta da Giovanni Guidi, Rinor Marku, Maurizio Pirone, Roberto Casini e con la partecipazione straordinaria di Antonello Salis.
Young Jazz, inoltre, dal 2011 continua a portare avanti con fiducia e passione la sezione dedicata alla commistione tra la musica jazz e le realtà sociali del territorio. ‘Jazz Community’ è infatti la sezione che ha caratterizzato fortemente il festival: la sinergia tra il jazz e varie tematiche sociali è infatti motivo di orgoglio per il festival e per la città di Foligno.
Per l’edizione 2018 sarà la comunità a diventare essa stessa protagonista del Festival. Gli appuntamenti targati Jazz Community saranno quattro: ‘L'albero incantato’ con Irene Morici, spettacolo musicoteatrale per bambini in collaborazione con Emergency; ‘La donna che odiava Jazz’ performance di C.L. Grugher con Rosa Brunello (contrabbasso e musica originale), Marzio Minchielli (tanguero), Giulia Battisti (voce), Marta Bertini (testi), Livia Villani (scenografia), Pomodoro Produzioni (Sound design) sul tema della violenza di genere in collaborazione con Comune di Foligno, UslUmbria2, Soroptimist; ‘Liberorchestra’ diretta da Giovanni Guidi con ospite speciale Antonello Salis (orchestra ormai ufficiale di Young Jazz, che ogni volta emoziona e incanta il pubblico, formata da una quarantina di musicisti che hanno svolto un laboratorio musicale coordinato dal 2011 dal direttore artistico Guidi all'interno delle attività previste nel centro socioriabilitativo semi-residenziale per persone disabili adulte ‘Il Laboratorio’ della UslUmbria2 e gestito dalla cooperativa sociale La Locomotiva); ed infine il concerto accessibile ‘Big Mountain, Small Path’ con il sestetto del giovane contrabbassista Francesco Ponticelli protagonista del concerto multisensoriale totalmente accessibile a tutti in collaborazione con l’Associazione Festival per le Città Accessibili, la USLUmbria2 (Dipartimento di Riabilitazione) e Ormesa Dedo. Un concerto legato ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione grazie ad una speciale pedana sensoriale che permette ai non udenti di sperimentare le vibrazioni sonore attraverso il corpo e con l'opportunità quindi di “ascoltare” la musica in maniera diversa. Il concerto accessibile, dopo l’esordio dello scorso anno, porrà inoltre ancora grande attenzione agli ostacoli che  si possono presentare in queste situazioni apparentemente normali, dedicando degli spazi in platea a persone con carrozzina e presentando il concerto insieme da un interprete Lis (linguaggio dei segni), nonché stampando alcuni programmi in Braille e mettendo a disposizione una mappa tattile presso l'Infopoint.
Infine due le code del festival a pochi giorni dal termine della quattro giorni di Young Jazz. All’interno dell’Umbria World Festival 2018 di Foligno è infatti in programma il 13 ottobre a Palazzo Trinci di Foligno il concerto del sestetto Seacup che si compone di un organico inusuale (Ilaria lanzoni, Clara Garcia Barriento, Andrea Beninati, Francesco Panconesi, Michelangelo Scandroglio) che racchiude al proprio interno i mille volti di Stefano Tamborrino che si espone in un inatteso ruolo di compositore e in bilico tra una moltitudine di colori che rendono il prodotto finale libero da ogni classificazione di genere. 
Il 19 ottobre invece, ed ancora a Perugia all’Auditorium Santa Cecilia (per una collaborazione con Suoni Controvento e Associazione Start), in programma c’è lo showcase di presentazione del nuovo progetto di Dimitri Grechi Espinoza. “Re-Creatio” è il secondo capitolo del progetto più generale Oreb dell’artista e sempre di sax solo.
Per maggiori informazioni sul programma, sugli orari e sul costo dei biglietti www.youngjazz.it.