FOLIGNO – La rassegna di teatro contemporaneo 2017/18 a cura di ZoeTeatro e Zut, ‘Re: act’, è arrivata dopo una lunga e suggestiva stagione al suo ultimo spettacolo. Allo Zut di Foligno per il gran finale, sabato 3 marzo (ore 21.15, biglietto intero 10 euro e ridotto 7 euro) è atteso Gianni ispirato alla voce di Gianni Pampanini, di e con Caroline Baglioni. Prodotto da
La Società Dello Spettacolo vede la supervisione alla regia di Michelangelo Bellani e C.L.Grugher. Un progetto che ha avuto prestigiosi riconoscimenti: vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015; spettacolo vincitore del Premio In-Box Blu 2016; Premio Museo Cervi - Teatro per la Memoria 2017.
Lo spettacolo ha come punto di forza implicito la capacità di parlare ad un pubblico trasversale. Quando si toccano certe corde, nel modo giusto e con la dovuta delicatezza, anche chi non ha mai avuto a che fare direttamente con il tema del disagio mentale si immerge totalmente e vive le parole di Gianni in modo empatico. In più l’umanità e l’auto ironia di questo grande uomo, traspare e cattura per la sua semplicità. “Gianni è così, diretto e misterioso, sensibile e aggressivo, visionario e concreto, è come uno specchio in cui ognuno rivede una parte di sé” spiega l’attrice Caroline Baglioni.
Prima dello spettacolo (ore 20 circa) sarà possibile partecipare alla Cena di Stagione nella Zut Gallery. Prenotazione obbligatoria (limitata disponibilità di posti) al 389 0231912.
Gianni
Così Caroline Baglioni racconta lo spettacolo: “Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero. Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era. Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina. E fuori. Fuori da tutto quello che voleva. Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene? Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza. Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.
La Società Dello Spettacolo vede la supervisione alla regia di Michelangelo Bellani e C.L.Grugher. Un progetto che ha avuto prestigiosi riconoscimenti: vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015; spettacolo vincitore del Premio In-Box Blu 2016; Premio Museo Cervi - Teatro per la Memoria 2017.
Lo spettacolo ha come punto di forza implicito la capacità di parlare ad un pubblico trasversale. Quando si toccano certe corde, nel modo giusto e con la dovuta delicatezza, anche chi non ha mai avuto a che fare direttamente con il tema del disagio mentale si immerge totalmente e vive le parole di Gianni in modo empatico. In più l’umanità e l’auto ironia di questo grande uomo, traspare e cattura per la sua semplicità. “Gianni è così, diretto e misterioso, sensibile e aggressivo, visionario e concreto, è come uno specchio in cui ognuno rivede una parte di sé” spiega l’attrice Caroline Baglioni.
Prima dello spettacolo (ore 20 circa) sarà possibile partecipare alla Cena di Stagione nella Zut Gallery. Prenotazione obbligatoria (limitata disponibilità di posti) al 389 0231912.
Gianni
Così Caroline Baglioni racconta lo spettacolo: “Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero. Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era. Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina. E fuori. Fuori da tutto quello che voleva. Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene? Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza. Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.
Per info e prenotazioni
zoeteatro@hotmail.it - tel. 3890231912 (orario biglietteria 15-19)
spaziozut.organizzazione@gmail.com
www.spaziozut.it
zoeteatro@hotmail.it - tel. 3890231912 (orario biglietteria 15-19)
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