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martedì 27 febbraio 2018

Ultimo appuntamento con la stagione di teatro contemporaneo ‘Re: act’ allo Zut di Foligno con lo spettacolo di e con Caroline Baglioni ed ispirato alla voce di Gianni Pampanini.

FOLIGNO – La rassegna di teatro contemporaneo 2017/18 a cura di ZoeTeatro e Zut, ‘Re: act’, è arrivata dopo una lunga e suggestiva stagione al suo ultimo spettacolo. Allo Zut di Foligno per il gran finale, sabato 3 marzo (ore 21.15, biglietto intero 10 euro e ridotto 7 euro) è atteso Gianni ispirato alla voce di Gianni Pampanini, di e con Caroline Baglioni. Prodotto da
La Società Dello Spettacolo vede la supervisione alla regia di Michelangelo Bellani e C.L.Grugher. Un progetto che ha avuto prestigiosi riconoscimenti: vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015; spettacolo vincitore del Premio In-Box Blu 2016; Premio Museo Cervi - Teatro per la Memoria 2017.
Lo spettacolo ha come punto di forza implicito la capacità di parlare ad un pubblico trasversale. Quando si toccano certe corde, nel modo giusto e con la dovuta delicatezza, anche chi non ha mai avuto a che fare direttamente con il tema del disagio mentale si immerge totalmente e vive le parole di Gianni in modo empatico. In più l’umanità e l’auto ironia di questo grande uomo, traspare e cattura per la sua semplicità. “Gianni è così, diretto e misterioso, sensibile e aggressivo, visionario e concreto, è come uno specchio in cui ognuno rivede una parte di sé” spiega l’attrice Caroline Baglioni.
Prima dello spettacolo (ore 20 circa) sarà possibile partecipare alla Cena di Stagione nella Zut Gallery. Prenotazione obbligatoria (limitata disponibilità di posti) al 389 0231912.

Gianni
Così Caroline Baglioni racconta lo spettacolo: “Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero. Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era. Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina. E fuori. Fuori da tutto quello che voleva. Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene? Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza. Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.

Per info e prenotazioni
zoeteatro@hotmail.it - tel. 3890231912 (orario biglietteria 15-19)
spaziozut.organizzazione@gmail.com
www.spaziozut.it

Tornano le "visioni" targate Young Jazz.Venerdì 2 marzo allo Zut di Foligno concerto del trio romano Luz, come colonna sonora di un film immaginario

FOLIGNO – Concerti e film. Proseguono con questa alternanza gli appuntamenti della nuova rassegna ‘Visioni’ targata Young Jazz e  ora sul palco dello Zut di Foligno sarà dato spazio ancora al live. Con il prossimo evento prosegue quindi il suggestivo mix di jazz e proiezioni per far avvicinare i due linguaggi della musica e del cinema. Venerdì 2 marzo (ore 21.30) toccherà al progetto del trio romano Luz: il risultato è una musica difficilmente definibile, come la colonna sonora di un film immaginario, o la musica tradizionale di una terra sconosciuta.

Giacomo Ancillotto, chitarra, Igor Legari, contrabbasso, Federico Scettri, batteria, amano le canzoni, ma poi si divertono a smontarle. Scrivono i loro brani come fossero delle sceneggiature, poi ci aggiungono la colonna sonora. Hanno una passione per l'improvvisazione, per i titoli misteriosi e per le tradizioni musicali di posti sconosciuti. Hanno suonato nei jazz festival e negli squat anarchici, nelle gallerie d'arte e nei bar, nei teatri e per strada mentre passava la banda del paese. E non si sono mai sentiti fuori posto. Non hanno idea di quale sia il loro genere musicale. Nel 2014 esce il primo disco ‘Polemonta’ (Auand), registrato in quartetto con la partecipazione di Tomeka Reid al violoncello. Dal 2012 ad oggi i Luz hanno suonato in 11 paesi europei, partecipato a festival e trasmissioni radiofoniche e televisive e la loro musica è stata utilizzata come colonna sonora per cortometraggi e documentari.

Biglietti:
Concerto: 8 €
A cura dello Spazio ZUT! sarà la cena prima dei concerti - ore 20,00 / 13 € e l’aperitivo dopo i film / 5 €

Per info:
www.youngjazz.it

domenica 25 febbraio 2018

Alessandro Benvenuti al Teatro Clitunno di Trevi con "L'atletico ghiacchiaia"

Il 3 marzo per la rassegna "Teatro di Stagione", al Clitunno di Trevi, andrà in scena una produzione "Arca azzurra Teatro" dal titolo "L'Atletico Ghiacciaia", di Alessandro Benvenuti, con protagonista la stesso autore e Francesco Gabbrielli
Dello spettacolo, uno dei suoi storici, il noto attore, regista e drammutorgo racconta "L'Atletico Ghiacciaia è il parlare sporco. L'anarchismo disorganizzato di un anziano che somiglia sempre più a una pentola a pressione con problemi alla valvola. […] È il candore immacolato della luna che con i ricordi porta instabilità emotiva, rabbia e recriminazioni. […] E Gino, il nostro eroe che ne è cantore primo, è megafono, manifesto, pennellessa e colore… e la tonalità preferita è il "verde bile". Gino tutto è fuorché politicamente corretto. I suoi discorsi non appartengono a nessuna fede politica. Lui, ormai, è solo un pensatore emorragico. […]
L'Atletico Ghiacciaia è dedicato alla Toscana […] che non si vuole arrendere ai suoi propri stereotipi più beceri e macchiettistici. […] è un canto d'amore paesano. Ma è anche il racconto di com'era il calcio prima che l'avvento massiccio della televisione lo deformasse […] è la mia dichiarazione d'amore a una terra che mangia tutti i giorni pane sciapo e sarcasmo e nella quale, accanto ai cipressi, crescono da sempre come piante spontanee gli sfoghi dei grulli.
L'Atletico Ghiacciaia è anche un omaggio alla figura di Gino, presente nella saga dei Gori, […] per raccontare l'altra faccia di un personaggio che nella trilogia (n.d.r.) resta […] per dovere di drammaturgia, sacrificato nel giuoco di squadra familiare. […] Ne L’Atletico Ghiacciaia convivono e si intrecciano fino a perdere i propri confini, i sentimenti di un padre e di un figlio. Il padre è l'ispiratore e il figlio prova […] a rivivere l'emozione di quel mondo "genitale" sempre più apparentemente lontano dal suo, ma nel quale ha visto per la prima volta la luce."
Lo spettacolo andrà in  scena alle ore 21:15. Per maggiori informazioni e per prenotazioni  www.fontemaggiore.it