Gli attori sono come gli emigranti: hanno la speranza e soprattutto fame. Hanno fame di tornare e la speranza di mangiare.
Ascolterete il racconto di un’epoca passata… le avventure di una compagnia di comici italiani con le loro maschere che partono da Napoli poi salgono a Roma, Bologna, Venezia, e infine arrivano a… Parigi, alla corte di Luigi XIV, il “re Sole”.
Una storia semiseria che indaga su come la cultura italiana abbia in qualche modo collaborato all' “invenzione” del più grande drammaturgo francese. Sì, avete capito bene, proprio il grande Molière.
Il testo racconta infatti dell' amicizia tra Molière e il suo maestro "immaginario", Tiberio Fiorilli, il grande comico italiano del seicento, e come questa condivisione umana ha forse portato alla crescita e all'affermazione del massimo genio del teatro francese.
"Pensiamo ad un teatro che abbia il coraggio di rinunciare alle convenzioni che lo attanagliano fingendo di nutrirlo. Pensiamo ad un teatro spogliato, che parli alla vita. Pensiamo ad un’arte giovane, per molti versi ancora sconosciuta, che accade soprattutto nella mente dello spettatore, e che condividiamo con gli sconosciuti che vengono a trovarci in teatro, un certo irripetibile giorno."
Francesca Zanni & Duccio CameriniInfo: Fontemaggiore tel. 075 5286651 – 075 5289555 http://www.fontemaggiore.it/Gli attori sono come gli emigranti: sono dovunque e in nessun luogo.
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