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lunedì 14 marzo 2011

Dal 17 marzo a Trevi "Ad altezza d’uomo Ipotesi sul concetto d’identità nazionale" la più dirompente mostra sul 150° anniversario dell’Unità d’Italia

TREVI - Tra i diversi modi di celebrare questo anniversario, probabilmente nessuno, in tutta Italia, ha pensato a nulla di così corrosiva come a Trevi. A partire dal I articolo della Costituzione, infatti, è stata creata una rete di mostre, installazioni e attività didattiche assolutamente pertinenti, ma capaci di offrire spunti di riflessione divergenti su un tema già tanto inflazionato. 

Ideato da Maurizio Coccia per l'Associazione Palazzo Lucarini Contemporary e promosso dal Comune di Trevi (Assessorato alla Scuola ed ai Servizi Sociali), Ad altezza d'uomo trova anche la collaborazione di Sistema Museo per sollecitare le energie operanti sul territorio attraverso il coinvolgimento di vari spazi pubblici. 
Fabrizio Segaricci, ad esempio, oltre che le sale di Palazzo Lucarini Contemporary e del Complesso Museale di San Francesco, invade lo spazio della città - il ponteggio di Piazza Mazzini - con le sue installazioni. Sono caschetti antinfortunistici collocati a costruire un grande tricolore. 
Dello stesso autore, negli spazzi museali, video-giochi sulla Resistenza, canzoni avvinazzate di vecchi anarchici, una parete-palinsesto che ricostruisce la storia dell’autore, tra lavoro in fabbrica, politica, arte, un commento caustico sul fenomeno “della fuga di cervelli”. 
Mentre Virginia Ryan ci offre una sorprendente video-installazione incentrata sulla minaccia di guerra civile in Costa D’Avorio. Immagini stranianti, mai efferate né patetiche, dove la lussureggiante natura africana fa da cornice alla disperata lotta di un popolo in cerca di una sofferta identità postcoloniale. Bahia Sheeba & Aissa Deebi (Libano, Palestina) e Agata Ghada Prosdocimi (Tunisia), invece, sono artisti che provengono dalla zona più drammaticamente calda del Mediterraneo. 
Una raccolta di messaggi elettronici, disegni, foto, video scaricati dalla rete compongono una piattaforma di dialogo sugli eventi recenti di ribellione civile al dispotismo. Il tutto a documentare la creazione di un’articolata relazione con l’Italia, che testimonia di un’identità faticosamente costruita attraverso i contatti personali e il lavoro artistico. Si conclude con Italia & . Un’installazione didattica e interattiva che, provocatoriamente, chiede agli utenti di esprimere in cosa si sentono italiani e in cosa no.
A Trevi, pertanto, le celebrazioni dell’Unità d’Italia assumono il tono critico del dibattito e della riflessione, piuttosto che quello dell’agiografia e della paludata (per quanto doverosa) celebrazione del Risorgimento. Un modo attuale, infine, per salutare “la nuova Italia”, soggetto poliedrico, multi-culturale e ibrido, ancora in formazione, ma già proiettato (forse suo malgrado) sull’orizzonte instabile di un’identità nazionale planetaria. Proprio questo taglio fortemente innovativo e non convenzionale ha stimolato il coinvolgimento nel progetto del Museo Laboratorio Ex-Manifattura Tabacchi di Città Sant'Angelo (Pescara), dove Ad altezza d'uomo sarà inaugurata a seguito della chiusura a Trevi. Un confronto significativo, che integrerà l'impaginato di partenza di ulteriori spunti per riflettere, ancora una volta, sulle infinite implicazioni del concetto di identità.

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