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giovedì 14 giugno 2018

L'edizione sessantunesima del Festival dei Due Mondi di Spoleto, aprirà il 29 giugno con l'opera lirica in 10 quadri MINOTAURO e chiuderà il 15 luglio con JEAN D'ARC AU BÛCHER, protagonista il premio oscar Marion Cotillard.

SPOLETO - Giunto alla sua 61° edizione il Festival dei Due Mondi di Spoleto si svolgerà quest’anno dal 29 giugno al 15 luglio. A conferma del suo carattere originale e del suo prestigio internazionale, promuoverà anche quest'anno nuove produzioni e collaborazioni tra artisti di fama mondiale, mantendendosi "luogo" d'incontro tra culture diverse e distanti.
L'apertura il 29 giugno alle 19 presso il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti è affidata a Minotauro opera lirica in dieci quadri. La compositrice Silvia Colasanti così parla del suo lavoro: "Il mito di un mostro terrificante si trasforma, in quest’opera, in un dramma "umano", il dramma di un essere che ha a che fare con sé stesso, anzi con l’infinità di sé riflessi negli specchi del labirinto. A lui si contrappone l’uomo come reale carnefice - capace d’inganno e falsa amicizia - qui rappresentato da Teseo e Arianna. Ai tre protagonisti vocali dell’opera si aggiunge il Coro degli Uccelli, presagio o testimone di morte, che commenta l’azione, come una sorta di moderno coro greco e una piccola orchestra che incastona le linee vocali dei protagonisti e diventa protagonista essa stessa in alcuni snodi formali dell’azione. La Luna e il Sole accompagnano la sorte implacabile del mostro. Alla solitudine del Minotauro si contrappongono le giovani vittime a lui destinate, che lo accerchiano minacciosamente prima di essere uccise, una dopo l’altra, in una battaglia tutta percussiva e astratta.
Il finale è affidato al Coro degli Uccelli: una lunga preghiera intima e sofferta su cupi rintocchi di campana". Alla direzione dell’Orchestra Giovanile Italiana, il Maestro Jonathan Webb.
A chiudere il 15 luglio alle 21, sarà Jeanne D’arc au bûcher/Giovanna D’arco al rogo, un oratorio drammatico in undici scene e un prologo. Tradizionale la location della Piazza del Duomo, pura innovazione la produzione che vedrà protagonista il premio Oscar Marion Cotillard, per la prima volta al Festival di Spoleto, assieme a Benoît Jacquot, uno dei più raffinati autori della cinematografia francese. Scritto dal compositore svizzero Arthur Honegger nel 1938, Jeanne d’Arc au Bûcher è un affascinante affresco musicale. Il libretto di Paul Claudel è costruito come un flashback, in cui Giovanna ripensa alla sua vita poco prima di morire. Gli ultimi istanti di vita della martire, illustrati dalla musica evocativa ed innovativa di Honegger, risuonano come un urlo straziante.
L’opera è diretta da Jérémie Rhorer alla testa dell’Orchestra Giovanile Italiana, con il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Coro delle Voci Bianche.
I Concerti di mezzogiorno saranno eseguiti dai giovani talenti provenienti dai maggiori conservatori italiani e vincitori del Premio Nazionale delle Arti.  I Concerti della Sera saranno a cura del Conservatorio “Francesco Morlacchi” di Perugia. Una coproduzione internazionale, alla quale ha contribuito il Festival di Spoleto, porta in scena la nuova versione di The Beggar’s Opera di John Gay e Johann Christoph Pepusch, con l’ideazione musicale di William Christie e la regia di Robert Carsen.   La danza è rappresentata dai coreografi Lucinda Childs, Jean-Claude Gallotta e John Neumeier. Alla sezione Teatro, partecipano, fra gli altri, Adriana Asti, Corrado Augias, Alessandro Baricco, Franco Branciaroli, Lucia Calamaro, Romeo Castellucci, Victoria Chaplin Thierrée e Aurélia Thierrée, Rezo Gabriadze, Emilio Gentile, Marco Tullio Giordana, Manuela Kustermann, Silvio Orlando, Ugo Pagliai, Massimo Popolizio, Letizia Renzini, Daniele Salvo. 
Prosegue la ormai decennale collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e con le principali scuole di teatro europee con il progetto “European Young Theatre”, una grande palestra della creatività, per i futuri protagonisti del teatro in Italia e nel mondo. 
Continuano le collaborazioni del Festival con istituzioni artistiche italiane e straniere: la Fondazione Teatro Coccia di Novara, il Festival di Ravenna, il Teatro Metastasio di Prato, il Napoli Teatro Festival, l’Emilia Romagna Teatro, il Théâtre des Bouffes du Nord, il Festival Internacional de Musica de Cartagena, il Vakhtangov State Academic Theatre of Russia.  Inoltre, a seguito del protocollo d’intesa firmato nel 2017 con il Bureau for External Cultural Relations Ministry of Culture, People’s Republic of China, sono in via di definizione progetti di coproduzione per il 2019.
Lo spazio “pop” che il Festival offre al suo pubblico è affidato quest’anno a Francesco De Gregori. 
La Fondazione Carla Fendi, presieduta da Maria Teresa Venturini Fendi, si apre alla Scienza e presenta una mostra di carattere storico-scientifico dal titolo Il Mistero dell’Origine. Miti, Trasfigurazioni e Scienza.  Il Premio Carla Fendi andrà a Peter Higgs e François Englert, vincitori del Nobel per la fisica 2013 e a Fabiola Gianotti, fisica delle particelle, Direttore del Centro Europeo di Ricerca Nucleare di Ginevra.
Un calendario che conferma l'impegno preso dal direttore artistico Giorgio Ferrara, ormai alla guida della manifestazione da dieci edizioni: traghettare il festival verso una nuova fase di splendore, coniugandolo con un grande successo di pubblico, la cui presenza continua a crescere ogni anno.
  
Per maggiori informazioni:
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Box Office Spoleto Via Filitteria, 1 aperto tutti i giorni con orario 10-13 | 15-18 dal 23 giugno tutti i giorni orario continuato 10-19 Piazza della Vittoria, 25 dal lunedì al sabato 9-13 | 16-20
Punti vendita Circuito Ticket Italia www.ticketitalia.com

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