Sette donne in scena per cantare e narrare suggestioni provenienti da vari testi poetici e narrativi, da racconti e resoconti di migranti e migrazioni.
Il tessuto drammaturgico si dipana e si intreccia da e intorno ad alcuni canti di area balcanico-slava e finisce con il raccontare, a metà strada tra l’epica e la lirica, frammenti di storie di migranti, evocando la tragedia recente dei popoli dell’ex-Jugoslavia e delle aree limitrofe, lacerati da guerre e lotte intestine, all’indomani del tramonto e della caduta del comunismo, segnati da un flusso migratorio portatore di sogni infranti, tra i quali quel “sogno di una cosa” di pasoliniana memoria che ha attraversato tutto il Novecento.
Lo spettacolo è ad ingresso libero. Per informazioni: Fontemaggiore 075 5286651, Teatro Subasio Spello 0742 301689.
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