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lunedì 18 ottobre 2010

Travaglio,Covatta, Iacchetti e Rossi, nell'inverno dell'Auditorium S. Domenico di Foligno

FOLIGNO - L'Associazione amiche per la cultura  e il Comune di Foligno presentano, all'Auditorium S. Domenico, tre spettacoli di grande richiamo: il 3 novembre Promemeoria di Marco Travaglio, il 24 gennaio Niente progetti per il futuro con Giobbe Covatta e Enzo Iacchetti e il 3 febbraio Il Mistero buffo di Dario Fo (PS nell'umile versione pop) di e con Paolo Rossi.
Promemoria. 15 anni di storia d'Italia ai confini della realtà è il titolo esteso dello spettacolo che Marco Travaglio sta portando in tour per tutti i teatri d'Italia registrando il tutto esaurito. Il suo ruolo è quello del narratore di storia italiana, accompagnato dalle musiche di Valentino Corvino, eseguite dal vivo dai C-Project. Alla regia Ruggero Cara che così descrive lo spettacolo: "Il Travaglio della memoria: così, oltre il gioco di parole, potremmo chiamare questo nostro tentativo di coniugare il puntuale e quasi implacabile impegno giornalistico di Travaglio con la musica di Corvino."
In Niente progetti per il futuro due uomini si incontrano di notte su un ponte per suicidarsi gettandosi nel vuoto. Tobia è uno psicologo diventato opinionista in televisione che, caduto in disgrazia in seguito ad una querelle con un noto volto del piccolo schermo, subisce ormai da mesi un pesante ostracismo. Ivan, è un garagista, una persona semplice, che afflitto da un pesantissimo vittimismo decide di reagire al tradimento della fidanzata gettandosi dal ponte. Ivan è un grande fan di Tobia e decide quando capisce ciò che sta accadendo, di salvargli la vita. E così dal loro incontro prende avvio la tragicommedia della vita.
Con Il mistero buffo di Dario Fo (ps: nell´umile versione pop)", Paolo Rossi rende omaggio al capolavoro di Dario Fo che nella sua versione, vede la regia di Carolina De La Calle Casanova e le musiche, composte ed eseguite dal vivo, di Emanuele Dell’Aquila. Rossi si trasformerà in un giullare del 2000, rendendo omaggio al lavoro più originale dell'attore che egli considera il proprio maestro. Alla base dello spettacolo c'è l'improvvisazione, che Rossi vuole far diventare la chiave per far crescere la sua interpretazione, proprio come avvenne per Il Mistero Buffo, arricchito di battute e testo ad ogni replica. Proprio come avveniva nel teatro popolare italiano, con la commedia dell'arte, dove i giullari prendevano spunto dal pubblico.

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